Molti dei nostri disagi nascono dal fatto che, quasi sempre, abbiamo un atteggiamento troppo persecutorio con noi stessi. Ci giudichiamo troppo, non ci andiamo mai bene e così facendo ci facciamo del male. Quando siamo assorti dai nostri pensieri, quasi sempre sono del tipo: questa cosa l’ho sbagliata, quella cosa brutta non doveva succedere, qui ho commesso quell’errore che non avrei dovuto commettere, se avessi fatto così, oppure, quella ferita infertami con quelle brutte parole quel giorno ancora mi fa male…
Tutto questo fa parte di un “atteggiamento interiore” molto pericoloso; i rancori creano, così come è stato dimostrato ampiamente dalla scienza, una chimica nel cervello che favorisce la degenerazione del cervello stesso e, di conseguenza, del nostro benessere fisico e mentale. Le persone piene di rancori, infatti, si ammalano molto più facilmente. Dovremmo essere più coscienti del fatto che, ricordare con rabbia, fa malissimo alla nostra salute, al nostro cervello, alla nostra anima, e di conseguenza, altera notevolmente anche il nostro stile di vita.
Per stare bene con noi stessi nei momenti difficili, abbiamo sempre due scelte da fare: o vedere le cose che abbiamo sbagliato e continuare a ricordarle e a rinfacciarcele all’infinito, oppure possiamo fare la cosa più importante, che da sempre caratterizza il pensiero della saggezza, che consiste nel “guardare altrove”. Si può guardare altrove, ad esempio, distraendosi: chiudendo gli occhi e guardare un fiore, un gioiello, un bambino che gioca o qualsiasi cosa che ci faccia piacere guardare e che ci dia un intenso senso di felicità.
Certo il problema c’è ed è sempre lì, ma “adesso” stiamo guardando il fiore o il gioiello. Un’altra cosa molto importante da fare? Ricordarsi dell’“Adesso”: “io adesso sono qua e non ho niente da dirmi”. Una frase che si dice in tre secondi, ma che racchiude un’infinità di significati.
Dovremmo imparare a guardare le cose come fossero onde del mare che sfuggono e sapere che niente rimane, se noi non lo facciamo rimanere, nei nostri pensieri. L’accoglienza dei vari stati d’animo disagevoli come, per esempio, l’abbandono, che sembra essere la tragedia di una vita; in realtà ci permette di entrare in spazi più ristretti di noi stessi, dove ci sono molte più risorse e più energie per il nostro benessere personale.
Nella vita possiamo avere tanti soldi, avere successo, avere accanto la persona più bella del mondo o avere tanti amici che ci fanno ridere, ma non dobbiamo mai distrarci dal nostro mondo interiore… la causa dei nostri malori è la superficialità. Bisognerebbe acquisire, secondo il pensiero cinese, la “Nudità”: imparare ad eliminare, per esempio, alcuni atteggiamenti mentali che, spesso, confondiamo con il nostro modo di essere.
Così i rancori ci ammalano ed i ricordi, belli o brutti che siano, non sono altro che polvere. La polvere viene soffiata via perché quello che si ricorda non è ciò che è realmente accaduto, ma è quello che noi vogliamo che sia accaduto o che sia accaduto come ce l’abbiamo in mente noi. In questo modo i ricordi ingabbiano l’anima e la fanno prigioniera.
Avere la capacità di sviluppare immagini nella nostra mente è una delle soluzioni ai nostri disagi. Le immagini hanno un potere immenso, molto più di quanto si possa pensare. Qualcuno potrà dire che le immagini sono illusioni, ebbene no! Le illusioni sono progetti inutili che facciamo, mentre le immagini sono il destino della nostra parte antica, sono sogni ad occhi aperti; le immagini sono della stessa sostanza dei sogni che facciamo mentre dormiamo. Le immagini, così come i sogni, sono un sapere che tocca la nostra l’essenza.
Allora, raccontati una fiaba ed immagina di essere Tu la protagonista. Ricordati che nelle fiabe ci sono i tesori ed i gioielli… dentro ognuno di noi c’è un tesoro immenso tutto da scoprire!
“Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono. Perché i bambini lo sanno già. Le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti”. [GK Chesterton]