Quando il sentimento dell’amore ci viene a trovare, è lui e solo lui che unisce le anime degli amanti; ma cos’è l’anima? L’anima è un soffio, è come il vento, l’anima è il principio della vita! Potrebbe suonare difficile ma non lo è affatto.
Il principio, la causa, quello che tiene insieme diverse parti in un’unità vivente è chiamata “Anima”; ogni essere vivente ne ha una. Gli animali hanno un’anima, le piante hanno un’anima, così come l’uomo ha un’anima. Di solito però, quando parliamo di anima, intendiamo l’anima dell’essere umano.
Ma l’anima esiste o non esiste? E se esiste è mortale o immortale? Ebbene, che ci crediamo o meno, questa è la domanda che, da Platone in poi, si sono posti quasi tutti i pensatori e gli scienziati del passato.
Gli antichi filosofi greci, il concetto di “Anima” lo intendevano in modo molto più ampio rispetto al nostro e distinguevano infatti, tra: l’anima vegetativa (quella delle piante), l’anima sensitiva (quella degli animali) e l’anima razionale (propria dell’uomo) che è l’anima con la capacità di conoscere ed amare.
Naturalmente, gli antichi filosofi erano interessati principalmente all’anima umana e passarono, molto del loro tempo, a discutere delle sue capacità e qualità. Questo è il motivo per cui oggi, quando parliamo di anima, ci riferiamo generalmente all’anima razionale dell’uomo.
Ma allora, perché l’anima dell’uomo è così speciale rispetto alle altre? Beh, esattamente per le due attitudini che ha: la ragione e la volontà. Queste facoltà, andando oltre i limiti della materia, rendono l’anima qualcosa di spirituale da cui riconosciamo due concetti emozionanti.
Il primo concetto è che, se dalle cose materiali vengono generate solo cose materiali ma nessuna cosa spirituale, allora l’anima deve avere un’altra origine e questa origine è Dio o l’Universo; ogni anima umana, a secondo del proprio pensiero, è direttamente creata o da Dio o dall’Universo.
Il secondo concetto è che gli oggetti materiali hanno parti, quindi possono anche rompersi e andare in frantumi, l’anima invece è spirituale; non ha parti, non si può rompere o essere distrutta, certo può essere ferita ma, non essendo materia, l’anima è immortale.
L’anima, quindi, appare presente e inafferrabile: sapere che ci sia sembra quasi ovvio, al di là di ogni dimostrazione, ma chiarire che cosa sia risulta assolutamente arduo. Che poi è meglio chiedersi “che cosa sia l’anima” o “chi sia l’anima”?
Ad ogni modo, anche la scienza ha delle teorie in merito al fatto che l’anima esista e che sia immortale. Infatti i due scienziati di fama internazionale ed esperti in fisica quantistica, l’americano “Stuart Hameroff” e l’inglese “Roger Penrose”, hanno sviluppato una teoria che potrebbe dimostrare definitivamente l’esistenza dell’anima.
Secondo la teoria quantistica della coscienza, elaborata dai due scienziati, la nostra anima sarebbe inserita all’interno di microstrutture chiamate “microtubuli”, contenute all’interno delle nostre cellule celebrali. L’anima sarebbe composta da prodotti chimici quantistici che, al momento del decesso, fuggono dal sistema nervoso per entrare nell’universo.
La teoria rivoluzionaria di questi due fisici, sostiene che l’anima umana è una delle strutture fondamentali dell’universo e che la sua esistenza è dimostrabile grazie al funzionamento delle leggi della fisica quantistica. Con il decesso fisico, le informazioni contenute nei microtubuli, che formano l’anima, non vengono distrutte ma lasciano il sistema nervoso per essere riconsegnate all’universo.
La loro idea nasce dal concetto del cervello visto come un computer biologico, la coscienza sarebbe una sorta di programma per contenuti quantistici nel cervello e che persiste nel mondo oltre la vita di una persona.
La grande portata di questa teoria è evidente: la coscienza umana, così intesa, non si esaurisce nell’interazione tra i neuroni del nostro cervello, ma è molto di più! È l’informazione quantistica che è in grado di esistere al di fuori del corpo a tempo indeterminato; si tratta di quella che, per secoli, le religioni hanno definito: “Anima”.
Ne consegue che le nostre anime sarebbero, perciò, della stessa sostanza dell’universo ed esisterebbero fin dall’inizio dei tempi; da qui la saggezza dell’anima, che vive nel “senza tempo”, di cui tanto abbiamo scritto. Questa teoria scientifica si avvicina molto alla concezione religiosa orientale dell’anima.
Infatti, secondo il credo buddista e induista, l’anima è parte integrante dell’universo ed esiste al di fuori del tempo e dello spazio; l’esperienza corporea, o anche terrena o materiale che dir si voglia, non sarebbe altro che una fase dell’evoluzione spirituale della coscienza umana.
Ma questa teoria scientifica, si avvicina anche ad altre religioni, quali l’ebraismo ed il cristianesimo dove insegnano l’immortalità dell’anima, e chissà che essa, un giorno, non possa aprire una nuova stagione di confronto positivo tra la ragione e la fede… tra la religione e la scienza.
“L’anima contiene non meno enigmi di quanti ne abbia l’universo con le sue galassie, di fronte al cui sublime aspetto soltanto uno spirito privo di fantasia può non riconoscere la propria insufficienza”. (Carl Gustav Jung)