Negli articoli precedenti, abbiamo parlato dell’amore da un punto di vista scientifico, di quando a volte la fisica possa diventare poesia, dell’equazione di “Dirac” (la cosiddetta “equazione dell’amore”, definita come una delle più belle della storia della fisica), del fatto che ogni cellula di cui siamo fatti sia identica a quelle stelle che ci sembrano così tanto lontane e che c’è un movimento unico che riunifica tutto quanto.
Tutto questo ci potrebbe dare la sensazione che la nostra vita sia determinata dal caso, dagli imprevisti, dagli eventi esterni, da quello che gli altri decidono. Le nostre cellule continuano a riprodursi, il nostro sangue continua a scorrere, il nostro cuore continua a battere, indipendentemente dalla nostra volontà, e c’è qualcuno (mente subconscia, mente inconscia o il sé) che continua a fare tutto questo.
Quando diventiamo coscienti di questo movimento, è importante spostare il nostro focus dall’esterno all’interno, da fuori a dentro, in modo da riconnetterci all’amore. Entriamo in quello stato energetico dove, invece di assorbire dall’esterno siamo noi ad irradiare verso l’esterno facendo sia il nostro bene che il bene di chi ci sta intorno.Qui entriamo in un ulteriore mondo di significati dove tutto quello che ci circonda e che incontriamo, (persone, relazioni, eventi, contrattempi, ecc.) fa parte di noi, parla di noi e parla a noi.
Dobbiamo ricordare, (“re – cor – dare” quindi tornare ad usare il cervello del cuore), semplicemente chi siamo e cioè delle parti di un “Tutto”, regolato dalle stesse leggi ovunque. Lo aveva descritto bene il fisico Emilio Del Giudice, che l’aveva chiamata “Unità”. Per “Unità” si intende che tutte le cellule viaggiano in un campo quantico coerente e cioè tutte seguono la stessa direzione e si allineano allo stesso modo in una maniera tale che tante sono “Una”; quando tante cellule agiscono come fossero una sola cellula, allora abbiamo un organo sano e che sta bene. Quando siamo all’interno di un “Tutto”, il nostro corpo si allinea, la nostra energia cambia e noi possiamo cominciare ad irradiare, e ciascuno di noi è prezioso perché è unico ed irripetibile in questo “Tutto”.
Pertanto, per la nostra felicità e per il nostro benessere psicofisico, siamo tutti chiamati a mettere in pratica quanto appena detto. Ognuno di noi può scegliere in che posizione stare, ma quando ci riconnettiamo a questa sorgente inesauribile di energia, i doni sono pressoché illimitati. Si tratta soltanto di ricordare che, quando noi ci sentiamo separati e sentiamo che c’è un confine che possiamo vedere e toccare, in realtà, questo confine è soltanto “virtuale”, perché la verità è che noi viviamo, energeticamente, in un flusso continuo in cui non c’è nessun tipo di separazione.
“Qualunque cosa si faccia con il corpo influisce sulla mente e ogni cosa che si fa con la mente influisce sul corpo. Corpo e mente sono due aspetti della medesima entità”. (Osho)