Quando non ci vengono in mente nuovi progetti, quando non abbiamo in mente nuove idee, o semplicemente, quando non ci succede nulla di nuovo, diciamo spesso che stiamo vivendo un periodo di “stasi”. Dovremmo imparare una cosa molto importante, per il nostro benessere fisico e mentale, e cioè non definire mai i periodi della nostra vita.
Ricordiamoci che l’universo è in continuo movimento, noi stessi siamo in continuo movimento e cambiamento, anche se non ce ne accorgiamo; noi siamo fatti del 70% di acqua: siamo fatti della stessa sostanza del mare e delle sue onde. Ma allora cosa vuol dire vivere un periodo di “stasi”? Riusciamo davvero ad immaginare un mare sempre calmo?
Un mare sempre calmo sarebbe una palude che ci porterebbe a sprofondare, così come un mare sempre in tempesta ci porterebbe a naufragare. “Stasi” vuol dire che c’è qualcosa dentro di noi che coglie il fatto che ci sia un mare calmo… perché volerlo a tutti i costi in movimento?
E se immaginassimo che un “mare calmo”, quindi un periodo di stasi, fosse come il liquido amniotico che sta preparando una nuova tappa della nostra vita? Per stare bene con noi stessi, e quindi per il nostro benessere fisico e mentale, sarebbe una buona cosa imparare ad annullare il tempo.
Il tempo esiste quando ci diamo un appuntamento, o quando dobbiamo rispettare degli orari di lavoro, ma il tempo non esiste per le leggi dell’anima. Saper aspettare qualcosa che non sappiamo cos’è è la prima legge, non definirla è la seconda.
Ma allora, davvero viviamo periodi in cui non succede nulla? In realtà noi diciamo che non succede nulla, quando non accade ciò che noi stiamo aspettando. Molte volte, però, le cose non accadono perché la nostra anima non le vuole o ne vuole altre rispetto a ciò che la nostra mente desidera. Così, quando viviamo questi periodi di stasi, possiamo sentirci inquieti.
L’inquietudine, così come l’ansia, la rabbia, la tristezza, sono emozioni che vengono a trovarci e ci spiazzano, ma se le accogliamo e le consideriamo come occasioni di trasformazione, ci faranno ritrovare la gioia di vivere e, quindi, ci daranno la felicità.
Il non pensare, il non giudicarci, il non farci troppe domande [perché le domande stancano l’anima] e seguire le nostre passioni, ci porteranno di sicuro verso il nostro benessere fisico e mentale.
Seguire le nostre passioni e fare delle nostre passioni il nostro lavoro, senza avere nessuna titubanza, è ciò che ci renderà felici. La titubanza è la lotta tra l’essere noi stessi [il nostro nucleo], o essere come vogliono gli altri. In pratica, la vera lotta che abbiamo durante tutta la nostra vita è una sola: essere come tutti gli altri o essere la nostra pianta.
Il 99% delle persone, così come dice la scienza, sta male perché vuole essere esattamente come tutti gli altri. Accettare lo “star male”, invece, ci aiuta ad accettare il nostro percorso di vita e conoscere meglio la nostra essenza.
Quindi, è bene accettare quei momenti di “mare calmo” [di stasi], ed avere la consapevolezza che noi siamo sempre in un continuo movimento e che l’anima non prende decisioni certe, definitive e tantomeno affrettate.
L’anima fa tentativi, fa errori, fa prove che preparano la nostra vita ad altre strade, ad altri percorsi e ci farà scoprire nuovi orizzonti.
La vita ci darà segnali che stiamo facendo la cosa giusta e le cose arriveranno a noi quando non pensiamo, quando non ragioniamo troppo sulle cose, quando non ci facciamo domande e, soprattutto, quando impareremo ad aspettare!
“Non stancarti mai di aspettare, perché il giorno più bello della tua vita può arrivare domani” [Romano Battaglia]