Da moltissimi anni la scienza studia quali siano i meccanismi del nostro cervello, ad oggi ancora ne sappiamo ben poco, ma una cosa molto importante è stata scoperta e dimostrata: l’innovazione; cioè la capacità di guardare il “nuovo” stimola notevolmente la nostra mente e, di conseguenza, il nostro benessere fisico e mentale.
Noi siamo prima di tutto, più di tutto e dovunque andiamo, la nostra mente… ce la portiamo sempre con noi. Non possiamo prescindere dalla nostra mente; ossia non possiamo prescindere dai nostri pensieri, dalle nostre emozioni, dai nostri sentimenti e dai percorsi di vita che facciamo.
Ma allora, c’è qualcosa di nostro… di veramente nostro che ci caratterizza? In realtà, la cosa che più ci caratterizza è il volto…il nostro volto che, ovviamente, non sarà mai uguale a nessun’altro. Un’altra cosa è, e non meno importante, il “fare”: il nostro lavoro, le nostre passioni e le nostre doti innate.
Se abbiamo una vita privata appagante e le nostre relazioni sono ottime, è una cosa buona… ma se il nostro lavoro o le cose che facciamo non ci appassionano, non ci prendono, non ci portano via gran parte del nostro bagaglio mentale, c’è qualcosa che non va: noi siamo, più di tutto, i nostri sogni, i nostri obiettivi ed il nostro lavoro.
La cosa che ci impedisce di raggiungere il massimo del successo, di realizzare i nostri sogni e, di conseguenza, di raggiungere la nostra felicità, sono le nostre “gabbie mentali”: cioè la paura del cambiamento, l’incapacità di accogliere il “nuovo” e di immaginare nuove strade da percorrere.
Più il nostro sguardo si restringe e più incontreremo le stesse persone, che dicono sempre le stesse cose, ascolteremo gli stessi ragionamenti, faremo sempre gli stessi discorsi, seguiremo sempre i soliti standard… insomma vivremo la routine di sempre: ebbene, tutto ciò è la “gabbia mentale”. Essa rappresenta, una vera e propria, palude energetica.
Quando siamo giovani guardiamo sempre più verso l’esterno, cioè ci muoviamo nel mondo camminando verso l’esterno; poi, col passare degli anni, incominciamo a fidarci dell’interno, incominciamo a pescare dentro di noi e così facendo, impariamo a fidarci di noi stessi. Se ci fidiamo di noi stessi possiamo fidarci dell’altro.
Sembrerà strano, ma il sistema mentale che produce la miglior fiducia in noi stessi è l’innovazione. Il “nuovo” o il cambiamento, può spaventarci ma produce, così come dice la scienza, potenzialità celebrali infinite: basti pensare alla felicità che si prova quando riusciamo a realizzare un nostro progetto o un nostro sogno.
Contrariamente a ciò che si è sempre pensato, la creatività è uno stato naturale della mente. Come la felicità viene dall’azione, dal fare cose che sono in sintonia con la nostra essenza, così la creatività è uno stato naturale di permanenza: noi siamo sempre creativi!
In altre parole, la creatività è intesa come la capacità di accogliere ed entrare nel “nuovo” facilmente e che è tipico del cervello giovanile. Ma la grande scoperta, degli ultimi anni, è che il cervello giovanile è presente, in noi, per tutta la vita. Una delle più grandi sciocchezze è credere che, invecchiando, si perde la creatività.
Noi, col passare degli anni, tagliamo i rami secchi, si diventa più essenziali, si perde meno tempo, si lavora meglio, di più, più concretamente e si va diretti al fine. Quindi la creatività, col tempo, acquisisce capacità, acquisisce soluzioni, acquisisce innovazioni.
Fare ogni giorno qualcosa di diverso, anche il solo cambiare strada per raggiungere un posto, è di per sé un’innovazione…un’azione in più da mettere in atto per il nostro benessere fisico, il nostro benessere mentale e per la nostra, così tanto desiderata, felicità.
“Il pensiero immobile è l’anticipazione del fallimento… accertati di essere sempre recettivo alle nuove idee”. [George W. Crane]